IL 41% DEGLI INCIDENTI STRADALI DOVUTI A DISTRAZIONE: TREND, EFFETTO COVID E PROSPETTIVE FUTURE

Tasso di mortalità triplicato negli adolescenti.

Ogni anno, nel mondo, le principali agenzie di sicurezza stradale registrano una significativa quantità di morti causate da distrazioni al volante. Le prime vittime sono spesso i conducenti che, distratti dallo smartphone, perdono di vista la strada e la segnaletica. 

Non di rado – e ancor più drammaticamente – anche pedoni e ciclisti entrano nell’infausta casistica. Queste ultime categorie sono da sempre parti deboli sul fronte della sicurezza stradale: rischiano troppo spesso di finire sulle cronache in situazioni di incolpevolezza, oppure distratti dai loro device portatili o dall’uso di auricolari. Infine troviamo i giovanissimi, categoria in assoluto più a rischio rispetto agli effetti (spesso mortali) della guida distratta.

UN PO’ DI NUMERI

Quale che sia la causa alla base di ogni singolo caso specifico, resta comunque la costante dei numeri, storicamente non sindacabili. Pensando al mercato statunitense, il GHSA – Governors Highway Safety Association – nel 2018 contava 2.841 vittime imputabili direttamente alla distrazione al volante, mentre nel 2019 questo numero saliva a 3.142, con una crescita pari a circa il 10%. Parliamo in questo caso di numeri relativi esclusivamente alle sole highway – le famose autostrade a scorrimento americane – e non a tutta la rete stradale del paese.

Per l’anno 2017 invece l’ IIHSInsurance Istitute for Highway Security – rilevava come su un totale di 37.000 vittime della strada in tutti gli Stati Uniti ben 800 casi di guidatori deceduti fossero direttamente correlati all’utilizzo dello smartphone durante la guida. Secondo le stime dell IHS, il rischio di incidenti letali con un guidatore distratto dallo smartphone aumenta ben del 66%

Nelle stesse statistiche però si evidenziava comunque una maggiore consapevolezza generale del pubblico nel 2018 riguardo a questi temi, rispetto alle stesse indagini a campione datate 2014.

GIOVANI E GIOVANISSIMI IN USA

Un capitolo a parte necessita, purtroppo, la fascia 16-19 anni: i numeri parlano da soli.

La guida distratta è responsabile di oltre il 58% degli incidenti tra adolescenti e i conducenti sotto i 20 anni, più giovani e inesperti, provocano da soli il 16% di tutti gli incidenti causati da distrazione al volante.

Il tasso di incidenti mortali per miglio guidato, per i ragazzi di età compresa tra i 16 ei 19 anni, è maggiore di 3 volte rispetto al tasso relativo ai conducenti di età superiore ai 20 anni e, a conferma di una situazione tragica, nel 2018 i decessi di adolescenti alla guida hanno registrato il picco tra le 18:00 e le 21:00 e hanno causato 434 giovanissime vittime. Di queste, 351 erano ragazzi di età compresa tra i 16 ei 17 anni che avevano consumato alcolici prima di mettersi alla guida.

EUROPA E ITALIA

Per quanto riguarda invece il mercato europeo, ed in particolare il caso italiano, possiamo partire ad esempio dal 2018: in occasione del noto incidente sull’A1 a Borgo Panigale, causato probabilmente proprio da un momento di distrazione, Alessio Nisi segnalava per l’AGI come il tema dell’attenzione alla guida fosse sempre più importante nel discorso pubblico sulla sicurezza stradale. In base al report ACI-ISTAT annuale del 2018, tra il 2016 e il 2017 il numero delle vittime della strada aveva subito un incremento di quasi il 3%, sfiorando le 3400 vittime su base annua. Sempre secondo uno studio ACI del 2016, si ipotizzava che in Italia 3 incidenti su 4 fossero dovuti a distrazioni di varia natura del conducente.

Nel corso degli anni sono stati testati vari strumenti finalizzati alla soluzione del problema “distrazione al volante”, come app mobile disponibili per le piattaforme Android e iOS, oltre che impostazioni di sicurezza introdotte negli aggiornamenti firmware direttamente dai produttori dei dispositivi, per limitare le distrazioni provenienti dai dispositivi tech durante la guida.

A settembre 2019 la compagnia di assicurazioni Linear Unipol ha condiviso le statistiche italiane stese nel consueto report congiunto di ACI e dell’ISTAT. Nel 2018, si legge nel report, quasi il 41% degli incidenti stradali era stato causato da distrazione al volante, mancata precedenza e eccesso di velocità, e il numero di decessi sulle strade italiane era rimasto sostanzialmente fermo rispetto all’anno precedente, mentre era aumentato quello delle vittime in autostrada. Il report si chiude con una constatazione non felice: dato l’obiettivo europeo di dimezzare il numero delle vittime stradali nel decennio 2010-2020, il calo registrato tra 2010 e 2018 era stato solo del 2,6%, davvero troppo poco.

2020: L’EFFETTO COVID 19

Arriviamo dunque agli ultimi 2 anni solari di cui abbiamo dati disponibili al momento, ovvero il 2019 e il 2020. Il 2020, l’anno della pandemia e dei lock-down generalizzati, che di fatto hanno limitato giocoforza la circolazione stradale ha, come previsto, mostrato un significativo calo degli incidenti stradali. 

Rifocalizzandoci sul 2019, cominciava comunque a scendere il numero dei decessi stradali in modo più significativo rispetto all’anno precedente, con un -4,8% su base annua, un dato finalmente incoraggiante. Distrazioni, mancate precedenze ed eccessi di velocità restavano però le tre cause principali, assestandosi sul 38% dei casi in esame, con un leggerissimo calo rispetto al 2018. Nel 2019, secondo i dati dell’Istat, la fascia d’età con più vittime in seguito ad incidenti stradali è stata quella degli anziani tra 75 e 89 anni.

Tornando all’anno 2020, come anticipato, considerando i mesi da Gennaio a Settembre già si è potuto verificare che l’impatto delle restrizioni per il Covid19 ha significativamente ridotto i veicoli circolanti, e quindi le morti sulla strada. Si parla infatti di un calo di oltre il 26% rispetto allo stesso periodo del 2019, una differenza molto molto significativa. In particolare il calo degli incidenti è stato del 72% a marzo e dell’85% ad aprile durante il lockdown duro generale. Nei Comuni capoluogo, incidenti e decessi si sono ridotti di oltre il 70% a marzo e di oltre l’80% ad aprile.

IL PRESENTE E L’IMMEDIATO FUTURO

Vedremo nel 2021 come si evolverà la situazione: se le rinnovate capacità tecnologiche delle vetture di nuova generazione, con gli ADAS sempre più diffusi e funzionali, lo studio di apposite UX e software dei dispositivi mobile e l’ingresso definitivo di intelligenza artificiale e comandi vocali nell’infotainment di bordo porterà a significativi miglioramenti delle statistiche annuali, come sperato dagli enti regolatori.

GreenVulcano Technologies è sempre al fianco dell’innovazione tecnologia nell’automotive. Con 20 anni di esperienza anche in ambito telematico, e con oltre 10 milioni di veicoli monitorati per conto dei suoi partner B2B, si dimostra l’azienda in grado di trovare la soluzione ideale per qualsiasi esigenza sui temi del fleet management, della sicurezza del proprio parco veicoli, della gestione logistica degli stessi e dell’implementazione di servizi di sharing mobility. Tutto questo nell’ottica di un futuro sempre più sicuro, sostenibile, proteso verso la circolarità energetica e cittadina.

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